I contratti di affitto si possono presentare in molteplici forme giuridiche. Se state decidendo di mettere in affitto la vostra abitazione oppure state cercando una casa in affitto, ecco le diverse possibilità che vi si presenteranno dinnanzi.
Contratti di affitto: quanti ne esistono?
Di contratti di affitto ce ne sono molti, sia per quanto concerne l’uso abitativo sia per non uso abitativo. Nel primo caso, il contratto può avere diverse forme; invece nel secondo caso il contratto è unico, differenziato solo per la destinazione d’uso dell’immobile abitativo (industriale, commerciale, artigianale, turistico, professionale, laboratorio), ed è anche più libero da vincoli legali.
Contratti di affitto a uso abitativo: quali sono
Locazione a canone libero (anche detto 4+4)
- Le parti sono libere di scegliere il canone che preferiscono: la legge non fissa né importi minimi, né massimi. Quindi l’importo del canone è rimesso alla trattativa tra le parti;
- Ha una durata minima di 4 anni, ma alla prima scadenza si rinnova obbligatoriamente per altri 4 anni; dopodiché, se non interviene una disdetta sei mesi prima, si rinnova sempre di 4 anni in 4 anni. Dopo i primi 4 anni, però, il locatore può dare disdetta per alcuni specifici motivi indicati dalla legge (necessità di destinare l’immobile a residenza propria, del coniuge o dei figli; se l’edificio è gravemente danneggiato ed è necessario effettuare dei lavori; se il conduttore ha la disponibilità di un alloggio libero nello stesso Comune; quando il conduttore non vive continuativamente nell’immobile senza giustificato motivo; se c’è necessità di vendere e il locatore non ha la disponibilità di altri immobili a uso abitativo oltre alla propria abitazione);
- Possibilità di scegliere il regime fiscale di cedolare secca con un’imposizione al 21% del totale annuo incassato.
Locazione a canone concordato (anche detto 3+2)
- Il contenuto del contratto è prefissato secondo un modello ministeriale;
- Il canone è prestabilito secondo importi concordati dalle organizzazioni rappresentative delle parti. Il canone che fissa la legge è quasi sempre inferiore a quello di mercato;
- La durata del contratto è più breve rispetto a quella del contratto 4+4; qui infatti la prima scadenza è di 3 anni, ma si rinnova in automatico per altri 2 anni; dopodiché, se non interviene una disdetta sei mesi prima, il contratto si rinnova sempre di 2 anni in 2 anni;
- Possibilità di scegliere il regime fiscale di cedolare secca con un’imposizione al 10% del totale annuo incassato.
Locazione a uso transitorio
- Ha una durata minima di 1 mese e massima di 18 mesi non rinnovabili;
- Il canone è libero;
- Può essere stipulata solo in presenza di particolari situazioni di necessità temporanee dell’inquilino o del padrone di casa che vanno indicate nel contratto.
Locazione per studenti universitari
- Ha una durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi;
- Può essere rinnovato;
- Il canone è prefissato da accordi sindacali.
Locazione per finalità turistiche
- Le parti possono stabilire liberamente la durata del contratto. In genere tale tipo di locazione è stipulata per brevi periodi. Al termine del periodo pattuito la disdetta è automatica e il conduttore deve rilasciare l’immobile locato.